Olio Extravergine
Cosa significa e quando un olio é EVO

Olio extravergine 12 set 2017

L’olio di oliva, molto utilizzato in Italia e tanto apprezzato in tutto il mondo è un grande alleato della nostra salute e di una dieta sana ma quando possiamo dire che un olio è extravergine? E cosa significa davvero olio extravergine?

Proviamo a rispondere a questa domanda.

Olio Extravergine: tutto dipende dall'acidità


Quando parliamo di un olio “vergine” significa che quell’olio è stato estratto con metodi fisici e meccanici, senza l'utilizzo di solventi (che invece vengono utilizzati nell’estrazione di molti oli di semi) e senza miscelazione con oli di altra natura. Possiamo parlare di “extravergine” invece quando, oltre ad essere stato estratto meccanicamente, ha un'acidità inferiore allo 0,8 % (anche se in realtà gli oli di buona qualità hanno un'acidità molto inferiore).

Quindi, ricapitolando, con un'acidità fino allo 0,8% possiamo parlare di olio extravergine mentre, quelli con acidità fino al 2% sono oli vergine. Nel caso in cui l’acidità poi superi il 2% l’olio non può essere commercializzato (olio lampante) e deve essere deacidificato per poter essere rivenduto con la dicitura “raffinato”.

Possiamo riconoscere un buon olio extravergine di oliva anche dal suo colore che può variare dal giallo al verde, con infinte sfumature intermedie.

Spesso si ha l’idea sbagliata che un olio per essere buono deve essere di colore verde in realtà questo significa solo che è un olio ricavato da olive raccolte in uno stato di maturazione inferiore, quando cioè la presenza di clorofilla era superiore. L’olio prodotto con olive più mature invece è di colore più tendente al giallo perché sono presenti i caroteni.
Diffidate quindi da oli che non hanno un colore ben definito o che sembrano quasi trasparenti.

Ci sono anche altri modi per riconoscere un buon olio di oliva, ad esempio attraverso un esame olfattivo oppure, semplicemente assaggiandolo.

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